Un atto intimidatorio in piena regola. Un messaggio chiaro e inequivocabile lanciato da ignoti contro i titolari di una impresa che ha lavorato anche nella ricostruzione del villaggio devastato dall’ alluvione del 2009 in cui persero la vita 37 persone. Sabato pomeriggio a Giampilieri è stato appiccato il fuoco ad alcuni mezzi. L’incendio, di sicura […]
tematica: Racket
Taglieggiatori del clan di Porta Nuova. Pene per 25 anni a quattro imputati.
Gli imputati sono stati ritenuti colpevoli dal Gup di una lunga scia di intimidazioni ai danni di imprenditori e negozi. L’operazione era scattata un anno fa.
Siculiana, donna-coraggio sfida il racket. “Ho denunciato, lo rifarei 50 mila volte”.
Angela Lo Iacono.
Nell’Agrigentino un imprenditrice del calcestruzzo non si è piegata alla violenza del racket, presentandosi ai magistrati. La sua denuncia ha fatto scattare una retata antimafia.
Il “pizzo” al giostraio di Oliveri. Condanna confermata per Fumia.
Conferma in Appello la condanna a sette anni di reclusione per Enrico Fumia. L’uomo ha compiuto tra il 2007 e il 2009 una serie di tentativi di estorsione ai danni di un giostraio.
Denunciò il racket e restò inattivo: ora la sua impresa torna a lavorare.
Ignazio Cutrò.
L’imprenditore di Bivona aveva subito dannaggimenti dopo le sue denunce. La Regione ha pagato parte dei debiti, sbloccando la concessione dei permessi.
“Non denunciarono il racket”, a giudizio tre imprenditori.
Tre rinvii a giudizio ed un proscioglimento nei confronti di imprenditori accusati di falsa testimonianza. Avrebbe negato di essere vittime del pizzo.
Il caffè della mafia imposto ai bar.
Caffe,Cosa nostra,Totò Riina,Francesco Paolo Maniscalco
Adesso Cosa nostra ha anche il suo caffè espresso, che cerca di impone ai bar del centro. Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza ha scoperto che dietro la società “Caffè Florio”, che rifornisce decine di locali a Palermo e in tutta la Sicilia, ci sarebbe un boss ritenuto da sempre vicino a […]
Pizzo ai commercianti: tre indagati.
Chiuso il cerchio sulle estorsioni a tappeto nella zona sud dagli anni ’80 al 2007. Avvisi di garanzia a Salvatore Centorrino, alla sorella Franca e a Giovanni Marchese. Ogni mese pagamento delle somme pattuite in cambio di protezione.
Chiedevano il pizzo con il “due d’oro”.
Francesco Paolo,Tommaso,Bonfardeci
Una carta da gioco come messaggio per chiedere il pizzo, un due d’oro vergato con frasi allusive e minacce per convincere la vittima a pagare. Una storia di estorsioni che adesso è giunta al primo giro di boa con due arre¬sti: in manette, a conclusione di un’indagine della squadra mobile, sono finiti Francesco Paolo e […]
«Chiedevano pizzo a tappeto». Due arresti in piazza Don Bosco.
Aurelio Valguarnera,Ignazio Romano
I due sono stati bloccati in piazza Don Bosco, a poche centinaia di metri dal luogo (il Giardino Inglese) in cui si celebrava la festa di Addiopizzo. Erano da poco passate le 11 quando Valguarnera e Romano hanno fatto visita al fornaio, l’hanno invitato a uscire e hanno cominciato ad elencare le loro pretese.
