Un cartello di titolari di pompe funebri, nel Casertano, riusciva a monopolizzare la gestione dei funerali di chiunque morisse nell’ospedale di Caserta. Gli affari, da decine di milioni di euro, erano possibili grazie alla complicità di tre dipendenti della sala mortuaria, ai quali veniva riconosciuto un compenso di circa 200 euro a salma.
