Preso col pizzo ancora in tasca all’uscita dell’azienda taglieggiata.

Domenico Grasso

L’arresto è singolo, il ruolo quello di esattore del «pizzo», ma il contesto è mafioso a 360 gradi e per giunta tra i più pesanti, di quelli che gravano sull’economia locale frenandone lo sviluppo. Gente molto pericolosa ovviamente, un bubbone che incide sulla crescita delle aziende. A finire nella rete della squadra mobile con l’accusa di estorsione aggravata dall’appartenenza a un sodalizio mafioso è stata una vecchia conoscenza della Giustizia, un «militante» del clan mafioso dei Mazzei, alias «i carcagnusi». Si tratta del trentanovenne Domenico Grasso,