Ammazzare uno storico pregiudicato, un broker della cocaina in rapporti stretti con i Barbaro e i Papalia ma anche con i boss della Sacra Corona Unita, non è affare per tutti. Soprattutto se i due killer piombano su uno scooter T-Max, i volti coperti dal casco, alle 10 di mattina nel pieno centro di Buccinasco, la Piatì del nord, a cento metri dai nonni e dai bambini che si godono i prati del parco Spina Azzurra e il sole. Tra i quattro proiettili sparati per uccidere Paolo Salvaggio, 60 anni, ennese di Pietraperzia ma trapiantato a Milano da quando aveva due mesi, c’è anche il colpo di grazia alla nuca. Un agguato con modalità mafiose che fa correre i brividi alla Dda milanese.
