Fiumi di droga e armi a Mangialupi, Gazzi, Provinciale, ma questa volta sono state le “nuove leve” ad aver organizzato il traffico. A stroncarlo l’operazione, conclusasi ieri all’alba, della Squadra Mobile, coordinata dalla Procura retta da Maurizio de Lucia con i colleghi della Dda. Le indagini, avviate nel 2019, hanno portato all’esecuzione di 21 ordini di custodia cautelare siglati dal gip Simona Finocchiaro: 15 persone sono finite in carcere e 6 ai domiciliari. Una ventiduesima persona è ancora ricercata. Sono tutti indagati, a diverso titolo, per reati in materia di stupefacenti e armi. Al vertice del gruppo, secondo l’accusa, i fratelli Lucio e Daniele Mazza con Lorenzo Ubertalli. Fra gli indagati anche due reggini a testimoniare lo stretto legame in affari fra il nuovo gruppo di Mangialupi e i “fornitori” calabresi. A gestire il fiorente traffico di stupefacenti, e in particolare cocaina, era la nuova generazione, quella dei trentenni, che aveva preso piede dopo il declino forzato delle famiglie Aspri e Trovato.
