«Essendo stato già condannato con la sentenza “Olimpia” per il reato di concorso esterno in associazione per delinquere denominato nell’ndrangheta sino al 1991 (e tale condanna implica necessariamente la sua estraneità alla associazione criminale in detto periodo) ed egli stato anche giudicato nel processo “Caso Reggio”, per il contributo da lui offerto all’associazione ‘ndrangheta fino al 2005, la sentenza impugnata in questa sede deve, in relazione alla condotta contestata sino a tale anno compreso, essere annullata senza rinvio non potendo procedersi per impedimento derivante dal precedente giudicato». È quanto scrive la Corte di Cassazione nelle motivazioni della sentenza “Gotha” in merito alla posizione dell’avvocato Giorgio De Stefano, processato con il rito abbreviato e condannato in appello a 15 anni e 4 mesi di carcere. Una condanna che gli ermellini, con la sentenza del 10 marzo, hanno annullato senza rinvio in relazione a tutti i fatti avvenuti fino al 2005.
