Tre nuovi filoni di accertamenti. Rileggere bene cosa dicono i pentiti, sopratutto Carmelo D’Amico, scavare tra i meandri ancora oscuri della latitanza di Nitto Santapaola a Barcellona Pozzo di Gotto e dintorni, e poi accendere una volta per tutte i riflettori sui depistaggi che anneriscono l’intera vicenda («… è stato il crimine sul quale maggiormente organi istituzionali hanno mostrato il loro volto peggiore, con la commissione di sconvolgenti omissioni e veri e propri depistaggi»). Sono questi i tre “blocchi” di richieste per fare luce definitivamente sull’omicidio di Beppe Alfano, il cronista ucciso dalla mafia a Barcellona nell’ormai lontano gennaio del 1993. Sono essenzialmente queste le richieste della famiglia di Alfano, che sono state formalizzate dall’avvocato Fabio Repici.
