Per Messina Denaro un “conto” da 22 milioni per le 110 parti civili, ma non paga i suoi legali.

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È “salatissimo” il conto economico che lo Stato chiede al boss trapanese latitante Matteo Messina Denaro, uccel di bosco da 27 anni, e da martedì con un altro ergastolo sulle spalle e il “marchio” di essere stato uno dei responsabili della morte dei giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e degli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, WEddie Cosina e Claudio Traina. Con il dispositivo di sentenza, infatti, i giudici della Corte d’Assise (presidente Roberta Serio) hanno condannato Messina Denaro anche al pagamento di provvisionali alle 110 parti civili (parenti delle vittime, enti ed associazioni) per un ammontare di 21 milioni 710mila euro, oltre a spese processuali per i legali di parte civile per quasi 130mila euro.