Si conferma severissimo il quadro d’accusa sostenuto dalla Procura distrettuale antimafia nei confronti di capi e gregari della potente cosca Labate. Davanti al Gup Caterina Catalano si è conclusa ieri la requisitoria dei Pubblici ministeri, WIgnazitto e Stefano Musolino: per sedici imputati con rito abbreviato ben quattordici le richieste di condanne pesanti come un macigno. Addirittura 20 anni di reclusione a carico dei fratelli capi capiclan, Pietro e Antonino Labate, e per i due fedelissimi con ruolo apicale nelle gerarchie della cosca di Gebbione e Sbarre Orazio Assumma e Rocco Cassone.
