L’hanno chiamata “Marracash” – “Marra” dal soprannome di uno dei principali indagati, finito in carcere: Roberto Michele Ferraro, detto “u Marra”, e “cash” riferito al denaro contante che gira intorno alla droga -, l’operazione messa a segno, all’alba di ieri, dai militari della Compagnia Carabinieri di Gioia Tauro, diretta dal cap. Andrea Barbieri, supportati dal Nucleo Cinofili di Vibo Valentia. Una lunga attività di contrasto che ha permesso di chiudere il cerchio investigativo ed eseguire otto misure cautelari, emesse dal gip su richiesta della Procura della Repubblica di Palmi, nei confronti di sei italiani e due gambiani.
