Di ®traditore¯ ha parlato il boss di Brancaccio Giuseppe Graviano, quando da imputato a Reggio Calabria ha rotto un silenzio durato decenni per puntare il dito contro Silvio Berlusconi. Di ®tradimento¯ ha parlato Antonio Marchese, cognato di Leoluca Bagarella. Era il ?96 all?Asinara, l?eco delle stragi si era spenta da poco, e in carcere c?era anche il pentito calabrese Gerardo D?Urzo. Ô lui – emerge dai verbali di recente depositati agli atti del processo ‘Ndrangheta stragista – che ascolta e riferisce poi ai magistrati che ®Marchese voleva sapere dal Mangano, da poco in carcere, se ?Luchino? (Bagarella) gli avesse confidato se si sentiva tradito insieme ai fratelli Graviano¯. Ma soprattutto, specifica il collaboratore, che ®Marcello Dell?Utri non aveva mantenuto i patti e il Bagarella gli era passato per la testa di far saltare il Duomo di Milano¯.
