. Tutto possibile nelle strategie del narcotraffico internazionale. Boss e broker della droga sborsavano compensi da capogiro a una squadra di portuali di Gioia Tauro e un funzionario dell’Agenzia delle Dogane pur di fare transitare senza intoppi i carichi di cocaina partiti dal Sud America e destinati ad invadere il mercato italiano ed europeo. Ai portuali infedeli finiva in tasca un pizzo che variava tra il 7 e il 20% del valore del carico, al doganiere il 3%. La retata scattata all’alba di ieri. Il Gip di Reggio, Giovanna Sergi, ha disposto 36 arresti, 34 in carcere e 2 ai domiciliari. Una mezza dozzina gli indagati a piede libero. L’accusa di aver militato in un’organizzazione dedita al narcotraffico internazionale, espressione delle potenti ‘ndrine reggine, della Piana e della Locride.
