Reggio Calabria. Già il gip di Reggio, nell’ordinanza sfociata nei recenti arresti dei “portuali infedeli”, li definiva «broker del narcotraffico di elevatissimo spessore criminale». Adesso Raffaele Imperiale, il “re della coca” ex latitante a Dubai, e Bartolo Bruzzaniti, il broker di Locri, tornano come figure chiave dell’inchiesta della Dda di Napoli su un vasto giro internazionale di narcotraffico che ha portato avantieri a 28 arresti. Lo scenario – ma anche molti nomi – è lo stesso nei due fascicoli. E vede ancora una volta il porto di Gioia Tauro come hub per l’arrivo e lo smistamento di enormi quantità di cocaina dal Sudamerica.
