Il rione di Giostra ancora epicentro del narcotraffico: 54 arresti della GdF

Nell’infinita lotta tra lo Stato e il malaffare, il primo assesta un altro colpo di maglio alla “zona franca” di Giostra, che, come insegna la storia, incassa, va al tappeto e dopo un po’ di tempo è abile a rialzarsi. Il rione messinese si conferma irredimibile, tra le più attive e fiorenti piazze di spaccio, al netto delle precedenti inchieste. Personaggi più o meno noti e volti nuovi sono finiti nell’ennesimo calderone giudiziario mescolato dalla Procura distrettuale antimafia peloritana, che ha coordinato l’attività investigativa della Guardia di finanza. Droga a fiumi, secondo copioni già noti. Fonti di approvvigionamento “classiche”, con la Calabria in testa, in una sorta di ponte dello Stretto già costruito, anzi consolidato. Viaggi organizzati a qualsiasi costo, persino in ambulanza per aggirare i divieti imposti dal lockdown dell’emergenza epidemiologica.