Appalti e pizzo Gallico centrale come “porta” del narcotraffico

Ambitissima Gallico. Porsi al comando della “locale” di ’ndrangheta gallicese è sì una questione di blasone criminale ma è anche il viatico per fagocitare la fetta più sostanziosa dei proventi del territorio. Del racket delle estorsioni, della percentuali sugli appalti. Secondo la ricostruzione del collaboratore di giustizia Mario Chindemi la guerra di Gallico, lo scontro armato scandito da agguati eccellenti, scoppiò proprio attorno a questi presupposti. Nel processo “Epicentro” (verbale di udienza del 21 ottobre scorso) è il Pubblico ministero Walter Ignazitto ad introdurre l’argomento nell’esame sostenuto dal collaboratore di giustizia Chindemi, «intraneo» alla ‘ndrine di Gallico e protagonista di diverse pagine di fibrillazioni criminale.