«Quando si sente parlare di Nazza, c’è da aver paura». E davvero tremavano in tanti alla Barona, periferia sud della città, quando veniva evocato il nome di Nazzareno Calaiò, 53enne originario di Cologno Monzese, un destino marchiato dalla data di nascita: 12 dicembre 1969, giorno della strage di piazza Fontana. Nazza “lo zio”, temuto per il suo gruppo di fuoco con cui recupera i soldi della cocaina con minacce, armi, pungi e spranghe. Che tratta con uomini di mafia e di ’ndrangheta del calibro di Salvatore Barbaro, Francesco Molluso e Carlo Zacco. Che sfida le potentissime curve di San Siro. I leader della Nord come Vittorio Boiocchi, ucciso sotto casa il 28 ottobre scorso, e il suo successore Andrea Beretta, a sua volta ai domiciliari per droga.
