«La roba mia me la dovete dare, avete capito o no? Me la dovete dare…la roba mia…e domani, domani, domani, domani, quand’è questo domani? Quand’è che ci vediamo? Ma ne hanno scadenza questi documenti di questi cavalli?». Così Salvatore Parisi, alias “Scilubba”, 67enne di Isola Capo Rizzuto, nel 2020 si sarebbe rivolto al telefono ad una persona dalla quale pretendeva la restituzione del denaro che prestò nel 2016 a tassi da capogiro. Soldi rivendicati in modo violento e con un linguaggio cifrato nonostante le difficoltà manifestate dalla vittima per saldare il debito. Anche di questo deve rispondere Parisi che ieri è stato arrestato con Francesco Savoia, 53 anni di Isola Capo Rizzuto, dai finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Crotone su disposizione della gip di Catanzaro, Chiara Esposito, che ha accolto la richiesta della Procura antimafia. Ad entrambi gli accusati, ai quali sono stati sequestrati 177 mila euro, vengono contestati i reati di usura e tentata estorsione, aggravati dal metodo ‘ndranghetista. Mentre una terza persona che era stata iscritta nel registro degli indagati è deceduta di recente.