“Mai scesi a patti con la camorra”. Assolti gli imprenditori Diana

Nello spazio di una notte erano passati da imprenditori impegnati nell’antimafia, nonché figli di una vittima innocente della criminalità che si erano coraggiosamente costituiti parte civile nel processo contro un boss all’epoca latitante, all’accusa di presunte complicità con il clan camorristico dei Casalesi. È durata cinque anni, la notte giudiziaria nella quale erano sprofondati i fratelli gemelli Nicola e Antonio Diana, titolari di un’importante attività nel settore del riciclo della plastica, finiti agli arresti domiciliari il 15 gennaio 2019, l’azienda messa sotto sequestro, e poi rinviati a giudizio con l’ipotesi di concorso in associazione mafiosa. Al termine del processo che si è celebrato davanti al tribunale di Santa Maria Capua Vetere, i giudici del collegio presieduto da Luciana Crisci hanno assolto i fratelli Diana, oggi 56enni, con la formula “perché il fatto non sussiste”.