Le due donne del clan di Provinciale

Le donne del clan Lo Duca a Provinciale. Che consigliavano, facevano da messaggere, convocavano accoliti, risolvevano questioni. Erano Anna Lo Duca e Maria Puleo. Erano – scrivono i giudici -, le due donne del sodalizio, ponevano in essere, senza che alcuno osasse rifiutare o declinare un interfaccia con il Lo Duca per diverse situazioni da gestirsi.Di Anna Lo Duca i giudici scrivono tra l’altro della certa e volontaria partecipazione alle attività associative, il cui indice è proprio quello di fungere da “messaggera” e da latrice delle richieste di convocazione diramate dal fratello, contattando sodali, conoscenti e personaggi con cui Lo Duca Giovanni voleva volta a volta interloquire, mettendosi sempre a disposizione del fratello ed indicando sempre, come luogo degli incontri, proprio i pressi del suo bar, dal quale si vorrebbe volesse invece cacciare il fratello.Parimenti partecipante all’associazione mafiosa – scrivono i giudici -, va considerata l’altra donna facente parte del sodalizio, Puleo Maria, compagna di Tortorella Giovanni, madre di De Francesco Tyron e sorella di Puleo Francesco. Le pur accorate difese della medesima, che si vorrebbe estranea ad afflati partecipativi associazionistici, legata al Lo Duca solo da riconoscenza amicale per il suo supporto economico e la sua vicinanza, facente fronte ai bisogni della propria famiglia con prestiti personali, aiuti della anziana madre e financo col delinquere per suo conto compiendo taccheggi nei grandi magazzini, madre preoccupata per le intemperanze del figlio e sol per tale motivo rivolgentesi al Lo Duca, appaiono del tutto incongrue ed irrilevanti a fronte della portata e significanza delle emergenze agli atti attorno ad un suo ruolo attivo ed efficiente nell’alveo delle complessive attività della compagine criminale.