Cappelle votive e “pizzo” per pagare gli stipendi dei boss

“Così è finita” «È finita, fratello, non sono più la gente di una volta». Due estorsori del clan Contini sono amareggiati quando scoprono che un imprenditore a cui volevano chiedere il pizzo aveva aderito al patto antiracket. «Ce ne siamo andati», spiega uno degli arrestati. E il mandante risponde: «Avete ragione». Emerge anche questo dall’inchiesta condotta dai carabinieri e dalla Procura guidata da Nicola Gratteri ( pm Converso e Varone, coordinatore Dda Rosa Volpe) sulla base della quale la gip Federica Colucci ha disposto 11 arresti. Il colloquio è intercettato dai carabinieri. Ma nonostante le difficoltà il clan Contini era molto forte con una presenza asfissiante nel centro. Un potere gestito da «statisti dell’antistato» come sottolinea Colucci.