Ha deciso di passare dall’altra parte della barricata per dare una nuova vita ai suoi nipoti. E così Michele Vinciguerra, “u cardunaru”, è diventato collaboratore di giustizia l’anno scorso dopo che fu arrestato nel blitz Kynara. A fare il salto del fosso fu anche il genero Alberto Bassetta. Oggi è arrivata la sentenza del Gup Pietro Currò: duecentootto anni di reclusione per 26 imputati, con pene comprese tra 3 anni e 8 mesi e 16 anni e 4 mesi, e due assoluzioni. Il giudice ha accolto le richieste della pm Tiziana Laudani. Il procedimento è frutto dell’inchiesta della squadra mobile culminata, il 15 dicembre del 2022, nell’arresto di 31 persone, indagate a vario titolo per associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, porto e detenzione di arma da fuoco. L’unico con l’accusa di associazione mafiosa era Vinciguerra.
