Un impressionante traffico di droga internazionale pesante e leggera che dal 2019 fino ai nostri giorni ha letteralmente invaso la provincia di Messina, tra la città, Barcellona, Milazzo e i Nebrodi. Basti pensare che il “giro” faceva guadagnare ben 500 mila euro al mese. Contatti regolari per i rifornimenti oltre che con la Calabria anche con la Spagna e l’Olanda, e un filo diretto con Catania, la Camorra napoletana e i grossisti di Milano. L’immissione sul mercato mai saturo oltre che delle “tradizionali” cocaina, hashish, marijuana e crack anche della spice, la più ricercata dai ragazzi, che ti devasta il cervello e il corpo, la chiamano anche K2 o “Black Mamba”, si compra tranquillamente anche attraverso il web. Quattro gruppi perfettamente strutturati e sparpagliati sul territorio con una gestione del traffico di stupefacenti da veri “grossisti”, che poi rivendevano tutto ai gruppi di spacciatori esterni. È questo e parecchio altro, con un occhio nuovo al contesto territoriale, la maxi operazione antidroga della Procura di Messina diretta da Antonio D’Amato scattata lunedì notte, in cui sono confluite tre diverse indagini della Direzione distrettuale antimafia e dei carabinieri. Ha portato complessivamente all’arresto di 112 persone, 85 in carcere e 27 agli arresti domiciliari, quattro dei quali eseguiti dalla polizia penitenziaria.
