’Ndrine al Nord, reggono le accuse ma le condanne vengono ridotte

Anche se l’impianto accusatorio, nel processo “Caino”, a carico degli imputati ha retto in massima parte, confermando anche l’effettiva esistenza, in Lombardia, di una “locale” di ’ndrangheta, a Pioltello, alle porte di Milano, i giudici della Corte d’appello del capoluogo lombardo hanno ridotto le pene inflitte nel processo di primo grado a 7 indagati accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, coercizione elettorale, sequestro di persona e altri reati. Alla sbarra presunti capi, figure di primo piano e affiliati, secondo gli investigatori delle forze dell’ordine ed i magistrati della Dda di Milano, del clan Maiolo di Pioltello, “famiglia” che oltre ad essere “federata” (e anche imparentata) con i Manno, è originaria di Caulonia.