Sotto accusa l’uomo di Falcone. “Il generale depistò le indagini”

Altri due esponenti delle forze dell’ordine, con una lunga carriera alle spalle, finiscono sotto accusa. La procura chiede un processo per gli ex generali dei carabinieri Angiolo Pellegrini e Alberto Tersigni, oggi in pensione: pesante la contestazione, depistaggio. Secondo la ricostruzione del pool di magistrati coordinato dal procuratore Salvatore De Luca e dall’aggiunto Pasquale Pacifico, i due ufficiali dell’Arma a lungo in servizio alla Direzione investigativa antimafia avrebbero intralciato il lavoro dei pubblici ministeri, che stavano cercando riscontri alle dichiarazioni del collaboratore di giustizia nisseno Pietro Riggio sulla strage di Capaci. All’inizio degli anni Duemila, Pellegrini e Tersigni avevano gestito l’allora confidente Riggio, ex agente della polizia penitenziaria e vicino ai clan: secondo l’accusa, una gestione poco chiara. Al punto di non valorizzare alcune dichiarazioni su un progetto di attentato nei confronti dell’ex giudice istruttore Leonardo Guarnotta.