Assolti dopo aver trascorso undici anni sulla graticola giudiziaria, travolti nell’estate 2013 da un’inchiesta della Procura antimafia che li aveva visti coinvolti, con imputazioni pesanti come un macigno, tra cui concorso esterno in associazione mafiosa e concorrenza sleale con l’appoggio della ’ndrangheta allo zio imprenditore. La Corte d’appello di Reggio Calabria ha assolto l’imprenditore Gianni Remo, molto noto in città perché vice presidente della Reggina negli anni d’oro dei nove campionati di calcio in serie A, e il fratello Pasquale Remo anche dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Per i fratelli Remo assoluzione con formula ampia “perché il fatto non sussiste”; e per l’assoluzione si era anche pronunciato il procuratore generale di Reggio Calabria a conclusione del proprio interventi davanti ai Giudici di piazza Castello.
