Un durissimo colpo, sul piano economico e finanziario, è stato inferto dallo Stato alla potente e ramificata famiglia di ‘ndrangheta dei Barbaro di Platì. Sei milioni di euro circa tra mobili e immobili è il valore dei beni sottoposti a sequestro e, secondo gli inquirenti della Dda reggina, riconducibili al presunto boss Rosario Barbaro, 84 anni, alias “Rosi da massara”, “mammasantissima” dell’omonima cosca di Platì. Al termine delle indagini patrimoniali eseguite dalla Dia, il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria su proposta del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo e del direttore della Dia colonnello Mario Intelisano. Titolare di fatto, secondo la Dda e la Dia di Reggio Calabria, di numerosi fabbricati, terreni ed importanti attività commerciali, Barbaro, continuerebbe a rivestire un ruolo apicale nella ‘ndrangheta di Platì, una locale la cui attività si estende su tutto il territorio nazionale e anche all’estero.
