Il patto di ferro, per la droga, ha unito per anni l’Alto Tirreno cosentino alla Campania. Scalea è stata la meta privilegiata di esponenti della camorra che hanno trovato nella Riviera dei Cedri l’“esilio dorato”. Hanno scelto non a caso un comune quasi ai confini della regione per cercare di sfuggire agli occhi delle forze dell’ordine e rimettersi in affari. Anche i calabresi hanno cercato riparo nel tempo in Campania. Quando Franco Muto – il “Re del pesce” – era in soggiorno obbligato costretto a rimanere fuori dalla Calabria aveva scelto proprio il Cilento. Non di certo per caso. Il padrino, che oggi sembra fuori gioco alla veneranda età di 84 anni in quanto alle prese con problemi di salute e tornato recentemente in carcere, ha lasciato in quell’area che è stata per anni di sua competenza un autentico vuoto. Ed è così che in particolare il partenopeo Domenico Tamarisco per la zona di Scalea e diversi altri esponenti di Cetraro tra cui Franco Scorza hanno ripreso le redini della situazione.
