Sentenza irrevocabile. Si è chiuso l’ultimo epilogo del processo abbreviato “Thor” nato dall’inchiesta che permise di far luce su decine di omicidi commessi dal 1989 al 2007 nella provincia etnea. L’indagine del Ros prese il via dalle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Francesco Squillaci, detto Martiddina, che dopo anni e anni di galera ha deciso di fare il salto del fosso. Un uomo d’onore, figlio di Pippo Squillaci di Piano Tavola (frazione di Belpasso), che aveva vissuto il periodo delle guerre di mafia e della mattanza, quando a Catania si contavano 100 morti ammazzati all’anno. Solo sei imputati sono arrivati allo scoglio della Cassazione. Sono coloro che hanno impugnato la sentenza della Corte d’Appello di Catania dello scorso febbraio. La Suprema Corte ha ritenuto inammissibili metà ricorsi e ha rigettato il resto.
