È stato lui «… a dettare i tempi dell’incontro e a far cadere in “trappola” i suoi due rivali, crivellandoli di colpi senza dar loro il tempo di provare una reazione di difesa o di fuga». No, invece «… questa non è stata un’esecuzione: è stata una difesa. Un uomo, già vittima di un’aggressione armata e di gravi intimidazioni, si è ritrovato solo nella propria casa, assalito. E ha fatto quello che qualunque cittadino spera di poter fare nel proprio domicilio: difendersi da chi vuole ucciderlo». È tutta in questa giudiziaria dualità tra accusa e difesa l’anatomia di un omicidio, accaduto in una piccola strada senza uscita, la via Morabito di Camaro San Luigi, il 1° di gennaio del 2022, quando i bagliori festaioli del Natale appena trascorso erano ancora vividi di botti e luminarie. Segno del destino anche la circostanza: strada senza uscita. Perché la via Morabito è piccola e stretta e non sbocca da nessuna parte, come le centinaia di stradine delle case popolari di Camaro e di tutti gli altri rioni disgraziati di Messina, arlecchini di calce e mattoni cresciuti dalla sera alla mattina, abusivamente parlando.
