Da un lato i presunti affari illeciti della cosca Megna di Papanice, dall’altro l’ipotizzata “combine” per la gestione della fiera mariana di Crotone nel 2019. Sono le accuse che ieri sono state riconosciute dalla gup di Catanzaro, Sara Merlini, a termine del giudizio di rito abbreviato a carico di 24 imputati nato dall’inchiesta “Glicine-Acheronte” della Dda di Catanzaro. A conclusione del processo la giudice ha inflitto 9 condanne e deciso 15 assoluzioni. La pena più elevata – 16 anni di carcere – è toccata a Mario Megna per i reati di associazione mafiosa e turbativa d’asta. Mentre è crollato il “troncone” dei reati contro la pubblica amministrazione che ha portato alle assoluzioni, tra gli altri, di Francesco Masciari, ex direttore amministrativo dell’Asp di Crotone (per lui chiesti 8 anni di reclusione), di Alfonso Dattolo (proposti 2 anni e 8 mesi), sindaco di Rocca di Neto, e di Nicodemo Parrilla, ex presidente della Provincia di Crotone ed ex primo cittadino di Cirò Marina (sollecitata l’assoluzione).
