Quei giovani (tanti i minori) schiavi del gioco d’azzardo

Sono schiavi del gioco, spendono più di quanto potrebbero permettersi indebitandosi tra amici e familiari con cifre che vanno dai 50 ai 500 euro, e probabilmente, a volte, finendo nella rete di gente senza scrupoli, ma non si sentono assolutamente malati e nascondono la loro condizione. È il profilo dell’adolescente ludopatico che esce drammaticamente fuori dal dossier “Gli studenti e l’azzardo” presentato ieri mattina dai volontari e dall’Asp nel salone dell’Istituto Cristo Re. A curare le attività negli istituti scolastici sono stati gli operatori degli enti del Terzo settore, vere sentinelle sul territorio per le dipendenze e ai quali il Dipartimento di Salute mentale ed il Modulo dipartimentale sulle dipendenze patologiche dell’Azienda sanitaria, guidati da Pippo Rao, hanno affidato parte delle attività della linea progettuale “Prevenzione gioco d’azzardo”.