Era una «federazione» di due gruppi mafiosi quella smantellata nell’operazione “Provinciale”, che aderivano per fare affari soprattutto con la droga. E che avevano anche una «cassa comune», perlomeno i gruppi Lo Duca di Provinciale e De Luca di Maregrosso. Mentre non c’era, quantomeno nei parametri giudiziari adoperati di solito, un gruppo mafioso Sparacio a Fondo Pugliatti, più che altro si trattava di associati subalterni di Lo Duca. Sono parecchio lunghe, oltre le 200 pagine, le motivazioni della sentenza d’appello dell’operazione “Provinciale”, depositate in questi giorni. Le ha scritte il giudice Carmine De Rose, che componeva il collegio insieme al presidente Alfredo Sicuro e alla collega Luana Lino. Vediamo alcuni aspetti principali della sentenza.
