Erano stati Santo Crucitti e Mario Chilà, rispettivamente il capoclan e il suo fidato braccio destro, ad orchestrare il business. I due avevano pensato a tutto. Non solo a fare quattrini «stipulando una convenzione tra la Multiservizi e la la società finanziaria “Fin Reggio”» ma individuando anche il “gancio” giusto nei Palazzi della politica. Al Comune di Reggio Calabria. Santo Crucitti e Mario Chilà avevano trovato in Dominique Suraci, l’ex consigliere comunale, e per un breve periodo anche assessore a Palazzo San Giorgio.
