Anche le valigie e i libri intrisi di cocaina.

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Per sviare i controlli delle forze dell’ordine e quelli in aeroporto, la cocaina veniva trasportato in forma liquida, chimicamente intrisa nelle fibre di valigie, o addirittura saturandola nei libri per poi estrarla attraverso processi chimici di reazione molecolare che ne consentono il recupero. Un metodo emerso in fase di indagini nell’ambito dell’operazione “Hermano” (così come si chiamavano tra loro i sodali) quando a Biella i carabinieri sequestrarono 250 grammi di cocaina trasportata in un trolley insieme a due bidoni di solvente che, secondo gli investigatori, sarebbe servito al processo inverso di estrazione della sostanza.