Arresto Toti, così i clan di Riesi hanno “infiltrato” la Regione Liguria

Pur di «ottenere l’elezione o la rielezione» sarebbe stata «svenduta la propria funzione e la propria attività in cambio di finanziamenti, abdicando in tal modo ai propri importanti doveri istituzionali». Si riferiscono al governatore Giovanni Toti le parole del gip di Genova Paola Faggioni nell’ordinanza con cui sono stati disposti gli arresti domiciliari per il Presidente della Liguria. Un’ordinanza in cui il giudice, riportando una serie di intercettazioni, traccia un quadro di una «allarmante abitualità e sistematicità di un tale meccanismo perfettamente collaudato” che sarebbe iniziato nel 2020 in occasione delle elezioni regionali e che, secondo la ricostruzione, è proseguito fino a un anno fa: Toti con «sorprendente disinvoltura» avrebbe rastrellato fondi (oltre 74 mila euro) per il suo Comitato con “richieste di denaro agli imprenditori» gli Spinelli e Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga, pure lui ai domiciliari, «promettendo (…) comportamenti o provvedimenti a lui favorevoli» o addirittura ricordando «di aver fatto la sua parte» e quindi di aspettarsi, se così si può dire, un gesto generoso, ossia elargizioni e finanziamenti in vista della campagna elettorale di turno.