In assenza dei boss storici, tutti da tempo al 41 bis, erano emersi a Barcellona Pozzo di Gotto in un determinato momento storico, siamo tra il 2017 e il 2019, i personaggi che un tempo erano solo in secondo piano. Ed erano però riusciti a riattivare i circuiti mafiosi, espandendosi a settori nuovi come il bonus edilizio, oppure recuperando le vecchie “passioni”, come la gestione dei guadagni sulla prostituzione. C’è tutto questo nelle 450 pagine di motivazioni che il gup Simona Finocchiaro ha depositato in questi giorni, per spiegare le ragioni della sentenza che ha deciso a febbraio scorso su nuovi capi e gregari di Cosa nostra barcellonese, che si concluse con 33 condanne per circa 250 anni di carcere e 6 assoluzioni. Furono anche accordati parecchi risarcimenti alle associazioni antimafia e antiracket che si costituirono parte civile.
