Otto condanne, tre assoluzioni e il pianto liberatorio di uno degli imputati che dal rischio di dover trascorrere 8 anni della sua vita dietro le sbarre, è uscito indenne perché non ha mai partecipato all’attività mafiosa. È questo l’esito del processo “Antiqua” che si è concluso in primo grado dinanzi al giudice Emanuela Carrabotta che ha letto il dispositivo di sentenza nella tarda mattina di ieri a conclusione del rito abbreviato. Ad essere stato condannato il boss legato ai corleonesi, Angelo Schillaci, “fungidda”: sono stati inflitti 23 anni di reclusione in continuazione con le altre sentenze passate in giudicato. Sarebbe stato lui, ora detenuto al carcere duro, dopo la precedente scarcerazione a mettere in piedi la famiglia mafiosa di Campofranco e a dettare le regole con le richieste di estorsioni, lo spaccio di droga e il possesso anche di armi.