A Castelvetrano, nel paese dove aleggia il fantasma dell’ultimo padrino di Cosa nostra, Matteo Messina Denaro, la notizia arriva nel primo pomeriggio. A cinque
giorni dalle elezioni, il Consiglio dei ministri scioglie il Consiglio comunale del grosso centro del Trapanese per accertati condizionamenti dell’attività amministrativa da parte della criminalità organizzata.
