Il processo, denominato Quota Cento, è stato diviso in due tronconi per un problema di numeri. A novembre 2020 i carabinieri chiusero 12 piazze di spaccio tra via Capo Passero e altre strade di Trappeto Nord. Gli indagati coinvolti furono 101. L’uomo chiave era Lorenzo Michele Schillaci, detto l’albanese, che gestiva lo spaccio all’ombra dei grattacieli di Trappeto Nord. Nel corso del processo il boss – che poi si scoprirà con l’inchiesta Agorà aveva un ruolo di vertice nella cabina di regia di Cosa nostra etnea – ha fatto delle ammissioni sulle contestazioni, manifestando la sua volontà ad allontanarsi dai contesti criminali. Infatti il gup Carlo Cannella gli concesse le attenuanti generiche. Ieri è arrivata la sentenza della Corte d’Appello del primo troncone del maxi processo, che alla fine ha condannato Schillaci a 20 anni.
