La strategia però non ha funzionato. Il 48enne catanese Giovanni Distefano, detto “cammisa”, è stato arrestato a Catania dalla polizia. Gli investigatori sapevano cosa cercare. Distefano ha aperto casa con la sua chiave. E da lì è cominciata la perquisizione. Quando sono arrivati in cucina i poliziotti hanno deciso di smontare la cassetta dell’avvolgibile. E voilà la sorpresa. La prima cosa che gli agenti hanno trovato è stato un kalashnikov e varie cartucce. Sempre nella zona pranzo, all’interno di un mobile, è stato rinvenuto un kit per il perfetto spacciatore: una macchina per il sottovuoto con buste e pellicola trasparente. Se c’era il materiale per preparare le dosi, ci doveva essere anche la sostanza stupefacente. Quindi la caccia è continuata. Ma stavolta in camera da letto. Sempre nella cassetta dell’avvolgibile: qui altre armi (tre pistole) e poi diversi involucri di forma parallelepipeda avvolti in plastica nera. Diciannove panetti (per un totale di 23,9 chili) avevano il marchio “173”, altri 7 del peso di 8,3 chili erano griffati invece “Gulfstream” e 2 di 2,4 chili invece avevano il logo illeggibile.
