Ventisei condanne alla mafia barcellonese, tra sette conferme del verdetto di primo grado e diciannove riduzioni di pena. Sette assoluzioni, di cui due rispetto all’appello del pm. L’aggravante mafiosa che “cade” per alcuni imputati accusati del traffico di droga. La conferma del ruolo apicale per Carmelo Vito Foti. Le assoluzioni relative al troncone che riguardava il “pizzo” imposto ai gestori dei giri di prostituzione per la inutilizzabilità delle intercettazioni. La conferma dei risarcimenti alle associazioni antiracket e antiusura parte civile al processo. Ecco la sentenza che nel primo pomeriggio di ieri il presidente della sezione penale della corte d’appello Antonino Giacobello ha letto nell’aula parecchio affollata al primo piano di Palazzo Piacentini, con accanto i colleghi Carmine De Rose e Luana Lino. Una sentenza che parla della riorganizzazione di Cosa nostra barcellonese, frutto dell’operazione denomina “Alleanza” condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Messina e dai carabinieri nel febbraio del 2022, che aveva portato complessivamente ad 86 arresti.
