Un incontro riservatissimo, una manciata di chilometri da Viareggio. È l’autunno del 2008: la guerra dei casalesi contro lo Stato è in piena esplosione, ma lontana. I lutti di innocenti e il terrore seminato dai sicari, compresa la strage dei sette incolpevoli cittadini africani di Castel Volturno, non turbano i tramonti della Versilia.E Stato e Antistato si incontrano, cercano un accordo. Da un lato c’è l’emissario di Antonio Iovine il Ninno, allora superboss latitante del gotha dei casalesi e oggi pentito eccellente dall’altro lato, uno o due esponenti dei Servizi segreti italiani.
