Così boss e massoni pilotavano le aste.

Mafia,massoneria,Catania,affari,arresti

«Io sono stato a casa sua», si vantava il fratello della Gran Loggia massonica Federico II. A casa dei boss Ercolano. «Lo zio Iano prima di morire mi ha detto: mi raccomando a te, e me li ha raccomandati». Lo “zio Iano”, ovvero il boss Sebastiano Ercolano aveva raccomandato i suoi figli Aldo e Mario al massone Sebastiano Cavallaro. Figli boss pure loro. Cavallaro, “primo diacono” della “Gran loggia Federico II Ordine di stretta osservanza”, era l’ufficiale di collegamento fra Cosa nostra e ambienti della massoneria. Questo narra l’ultima indagine del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Catania, che ha portato in carcere Aldo Ercolano, il suo fidato Giuseppe Finocchiaro e Cavallaro il boss e il massone sono accusati entrambi di associazione mafiosa.