Decise nuove indagini per l’omicidio Alfano.

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Forse c’è ancora spazio per ricercare la verità sulla morte di Beppe Alfano, il cronista ammazzato da Cosa nostra barcellonese nell’ormai lontano 8 gennaio del 1993, una sera fredda in via Marconi, sotto casa, con una “strana” pistola calibro 22. Ventotto anni di misteri e depistaggi sono passati, per uno scandaloso agguato ad un uomo che voleva scoprire la verità su trame che ancora oggi rimangono oscure. C’è ancora spazio perché ieri mattina, a distanza di un anno da quando si tenne l’udienza, il gip di Messina Valeria Curatolo ha depositato l’ordinanza con cui ha rigettato la richiesta di archiviazione della Procura e ha dato altri sei mesi di tempo ai magistrati della Dda per la «individuazione di possibili ulteriori mandanti dell’omicidio».