Quale fu la portata dell’operazione “Beta”, nel luglio 2017, lo ha scritto in una delle sue periodiche relazioni la Direzione investigativa antimafia: quell’operazione, dice la Dia, «ha documentato, nel cuore della città, l’operatività e la posizione di indiscussa supremazia di una “cellula” di Cosa nostra catanese, nei confronti della quale i clan locali – stabili nei singoli quartieri secondo una consolidata geografia – tendono a non entrare in contrasto. Questa “cellula” era espressione del sodalizio denominato Romeo-Santapaola, che, in maniera silente, ha proiettato i propri interessi in diversi settori dell’imprenditoria e della pubblica amministrazione». Ed è per questi ultimi, il cosiddetto “mondo di mezzo” dei colletti bianchi, che ieri sono arrivate sette condanne definitive.
