Ancora una volta, ci sono rappresentanti delle istituzioni sotto accusa per le fallimentari indagini sulla strage di via D’Amelio e per ciò che è accaduto dopo, nelle aule di giustizia. E, ancora una volta, i figli di Paolo Borsellino — Lucia, Manfredi e Fiammetta — chiedono conto e ragione allo Stato: «Non abbiamo mai smesso di cercare la verità», dice l’avvocato Fabio Trizzino, il marito di Lucia, appena uscito dall’udienza preliminare in cui il pubblico ministero Maurizio Bonaccorso ha chiesto un processo per quattro poliziotti che un tempo facevano parte del Gruppo d’inchiesta sulle stragi Falcone e Borsellino: quattro poliziotti — Maurizio Zerilli, Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi e Angelo Tedesco — che erano stati chiamati come testimoni di quella stagione, adesso sono imputati, con l’accusa pesantissima di “depistaggio”, reato previsto dall’articolo 375 del codice penale.
