Trentadue anni dopo, non ci sarà nessuna condanna per gli uomini delle istituzioni che depistarono le indagini sulla strage Borsellino. La corte d’appello di Caltanissetta è convinta della loro responsabilità, ma ribadisce che è passato troppo tempo e il reato di calunnia — nei confronti del falso pentito Vincenzo Scarantino — è prescritto. Il collegio presieduto da Giovanbattista Tona ha così confermato la sentenza di primo grado per l’ex dirigente del gruppo d’indagine sulle stragi Mario Bo e per l’ispettore Fabrizio Mattei. Reato prescritto anche per l’ex ispettore Michele Ribaudo, che in primo grado era stato assolto. Anche in appello, dunque, i giudici non hanno ritenuto per gli imputati l’aggravante di aver commesso il reato per favorire Cosa nostra, come sostenevano i pm.
