«Una volta addirittura ci facemmo portare i panini di McDonald’s, pagandoli 1500 euro». È il retroscena svelato da un affiliato al clan Di Lauro, detenuto a Melfi. Ecco come droga e telefonini, entravano in 19 carceri italiane, da nord a sud, attraverso i droni che dal cielo recapitavano “i pacchi” davanti alle celle. Una vera e propria “società di servizi” formata dai referenti di vari clan, che fruttava guadagni milionari e aumentava il “prestigio criminale” nei penitenziari. E che ieri ha portato a 21 arresti con le accuse di associazione per delinquere di stampo camorristico, traffico di stupefacenti. Camorra ad alta tecnologia grazie alla capacità di manovrare droni di Vincenzo Scognamiglio, classe 1986. Era al servizio della Alleanza di Secondigliano, del clan Sibillo, Esposito Nappi di Bagnoli, Valda-Aprea di Napoli est.