Droga e telefonini in carcere, 34 indagati

L’atterraggio per errore del drone con droga e telefonini in un’area esterna dello stabilimento della Gazzetta del Sud si è rivelata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Un vaso colmo di precedenti allarmanti episodi su cui ha già drizzato le antenne la Direzione distrettuale antimafia di Messina. Così, ieri mattina, ecco l’improvvisa accelerazione su un fascicolo d’inchiesta gestito dall’Ufficio inquirente guidato dal procuratore Antonio D’Amato e assegnato alle sostitute procuratrici Francesca Bonanzinga e Anita Siliotti. Che hanno incaricato i Nuclei investigativi della polizia penitenziaria e del Comando provinciale dei carabinieri di effettuare verifiche a tappeto nella casa circondariale di Gazzi, reale destinazione di quell’aeromobile a pilotaggio remoto dal carico insolito. Agenti e militari hanno dato corso a perquisizioni personali e locali all’interno e all’esterno dell’istituto penitenziario di via Consolare Valeria, alla ricerca di quantitativi di sostanze stupefacenti e smartphone.