Cinquantatré richieste di condanna. Quasi tutte molto pesanti. Per circa 200 anni di carcere complessivi, calcolando lo “sconto” di un terzo della pena per la scelta del rito abbreviato. È stata la sostituta della Dda Antonella Fradà nel corso della lunga maxi udienza preliminare di ieri mattina a Palazzo di giustizia, davanti alla gup Claudia Misale, a tracciare la requisitoria dell’accusa per la prima tranche della maxi inchiesta antidroga denominata “Dinamite”, con cui la Procura di Messina diretta da Antonio D’Amato e i carabinieri hanno praticamente aggiornato nel giugno del 2024 le rotte dei traffici di stupefacenti tra la città, la provincia e i bacini internazionali di rifornimento. Basti pensare che il “giro” faceva guadagnare ben 500 mila euro al mese. Si tratta dell’indagine gestita a suo tempo dai sostituti della Distrettuale antimafia Antonella Fradà e Roberto Conte.
